Il flacone airless è una soluzione che protegge il prodotto dal contatto con l’aria, migliorandone conservazione e performance. Una tecnologia moderna, da togliere il respiro.
I flaconi di plastica per cosmetici sono presenti nel mercato da qualche decennio, e il loro trend di utilizzo è stato in costante salita. Pratici, sicuri ed estremamente versatili, tanto da essere disponibili in un’infinità di formati, colori e standard – li troviamo sugli scaffali di tutto il mondo, dalla grande distribuzione fino agli showroom superlusso – hanno riscontrato un grandissimo successo e hanno visto numerose aziende del settore packaging investire in ricerca e sviluppo.
Un interessante risultato di tanti sforzi è il dispenser “airless”, ossia senz’aria, un modo diverso per custodire e conservare i prodotti cosmetici.
Una tecnologia senza aria Dall’esterno le differenze tra un flacone normale e un flacone airless non sono poi molte, a parte il fatto che di norma quest’ultimo si conclude quasi sempre verso l’alto con un erogatore funzionale al contenuto. Dall’interno, invece, la tecnologia è completamente differente.
L’airless usa infatti un meccanismo non-pressurizzato, costituito da una pompa e un contenitore a doppia camera, separate da un pistone interno grazie al quale il prodotto non viene mai in contatto con l’aria e quindi con l’ambiente esterno.
In sostanza, potendo curiosare all’interno del dispenser, man mano che l’erogatore viene premuto si vede salire un pistone che comprime il prodotto verso l’alto, facendolo fuoriuscire. Così, il flacone “spinge” fuori il suo contenuto, senza risucchiare aria.
Impiegato in ambito cosmetico, ma anche farmaceutico, erboristico e addirittura alimentare, questo packaging ha un solo limite di utilizzo: la natura del prodotto contenuto, che deve necessariamente essere a base cremosa, semifluida o leggermente viscosa.
Un cosmetico da guardare Complici i social network, oggi il consumatore valuta il cosmetico con il senso umano più forte: la vista. Per questo, il flacone airless sembra giocare un ruolo determinante. Sì, perché il momento della fuoriuscita del prodotto concentra molto l’attenzione del consumatore sulla texture e le sue sfumature, premiando le scelte più originali.
Come, ad esempio, la piacevole sorpresa di texture cristalline, oppure dolcemente rosate, o con venature perlescenti o a effetto sorbetto, dai colori tenui o al contrario intensi. Un modo per far percepire il grande lavoro di ricerca reologica da parte dei laboratori.
La sicurezza
Ma l’airless non è solo un’opzione estetica. Il dispenser airless vanta infatti una serie di vantaggi essenziali per il prodotto e per il suo utilizzo, che ne fanno oggi una scelta consapevole.
In primo luogo, il dispenser airless evita che il prodotto entri in contatto con l’aria, garantendone la conservazione.
L’assenza di contaminazione consente infatti di ridurre al minimo la percentuale di conservanti (in letteratura si parla di una riduzione fino a 4 volte rispetto al cosmetico confezionato in pack tradizionali), perché non più necessari. In sostanza, il contenitore influenza la formula che contiene.
Una nota a parte merita infine l’igiene: oltre a non entrare in contatto con l’aria, il prodotto non entra in contatto nemmeno con le dita e la pelle di chi lo utilizza, se non al momento della stesura, evitando anche in questo caso ogni possibile contaminazione.
Un’erogazione accurata, senza sprechi
Sappiamo che in caso di dermocosmetici, cosmeceutici e farmaceutici la precisone – in termini di quantità erogata – è un aspetto essenziale. Ed è anche su questo fronte che l’airless gioca la sua partita. Consentendo di dosare una quantità precisa di prodotto, predeterminata dal formulatore che ne conosce caratteristiche e natura, permette il migliore e più efficace utilizzo del contenuto.
Pensiamo ad empio a un siero occhi molto attivo e concentrato, per il quale bastano, letteralmente, un paio di gocce al fine di garantirne azione ed efficacia. È difficile dosare un quantitativo così ridotto usando le dita; ed ecco che ci viene in aiuto l’airless, perfettamente calibrato: una pressione, e il prodotto è pronto.
Questo si traduce anche in una riduzione degli sprechi, resa più efficace dal fatto che il prodotto non può rimanere adeso sui bordi del flacone o del tubo (in quanto spinto dalla pompa) e viene utilizzato completamente. Ed è proprio in tal senso che il dispenser airless può essere ritenuto anche una scelta ecologica.
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