La FLESSIBILITÀ rende liberi,
e migliora la PRODUTTIVITÀ

Flessibilità, uno dei concetti più ambiti e perseguiti dalle aziende soprattutto in ambito di tecnologia industriale. In realtà è uno degli aspetti fondamentali in qualsiasi settore e caratterizza fortemente l’imprinting della cultura industriale italiana, in ogni sua declinazione.

Un esempio significativo lo troviamo nell’approccio che le sei aziende dello Smart Packaging Hub hanno nel progettare le proprie soluzioni tecnologiche destinate all’industria food e non-food. È stato quindi questo il tema affrontato nel webinar in presenza, svoltosi lo scorso 30 marzo; una sorta di tavola rotonda organizzata con l’obiettivo di fornire un quadro di come davvero la flessibilità si concretizzi nelle loro attività.

Protagonisti dell’evento le sei aziende che compongono il gruppo: ZACMI, CAMA Group, BAUMER, CLEVERTECH e TOSA, che hanno attraverso gli interventi di alcuni dei loro project e sales manager illustrato ad un pubblico trasversale ed internazionale, cosa significasse “flexibility” per loro in termini pratici.

Non quindi concetti astratti, ma esempi concreti messi a disposizione degli spettatori collegati, a cui hanno fattivamente dimostrato le diverse applicazione nel mondo del confezionamento.

Insomma una flessibilità di pensiero in primis, che si esprime in una progettazione estremamente customizzata. È stata poi la volta di Marco Motta sales manager di ZACMI, si parla ora di confezionamento primario e di riempimento, il quale ha spiegato che ad esempio per loro flessibilità è anche poter passare da una ricetta all’altra con la stessa linea, così da soddisfare qualsiasi esigenza in termini di ricette e quindi più canali produttivi del cliente.

Tre concetti alla base: flessibilità di formato di packaging, di prodotto, ovvero nello stesso tipo di contenitore è possibile mettere prodotti diversi, e di linea, la macchina cioè interagisce senza alcun conflitto anche con macchine di altri fornitori ed è in grado di auto-settarsi a seconda della ricetta senza l’intervento dell’operatore.

Massimo Monguzzi R&D manager di CAMA Group, ha invece fornito al pubblico una serie di esempi di applicazioni connesse all’ innovazione tecnologica, in un’ottica totalmente industry 4.0, mostrando un esempio di attività su una macchina con l’applicazione della realtà aumentata.

Impiegare la realtà aumentata, così come il digital twin, fornisce alle aziende una flessibilità a 360° gradi, permettendo loro di simulare qualsiasi processo della macchina, verificandone performances e lacune e mettendo l’azienda in condizione di migliorarla già in fase di progettazione, abbattendo tempi e quindi costi, e permettendo una totale customizzazione della linea.

La narrazione quindi è proseguita con Roberto Campagnini, area sales manager di BAUMER, che ha evidenziato l’importanza della flessibilità anche nella fase di packaging secondario. Il punto di forza di Baumer riguardo la flessibilità è sicuramente la linea Combi.

Una sola macchina che racchiude al suo interno sia la Fardellatrice che l’incartonatrice Wrap-Around. Il passaggio da produzione in cartone a film termoretraibile avviene in pochi istanti grazie al Bm Belt System™, uno speciale tappeto automatizzato che permette lo switch tra i due sistemi con un solo click su pannello operatore.

Un’unica linea insomma per qualsiasi imballaggio secondario, che garantisce una totale flessibilità sia in input che in output, che gestisce packaging diversi, anch’essa dotata di cambio-formato automatico, in grado di lavorare su più tipi di prodotti in ingresso, e diversi in uscita, facilissima da installare e quindi compatibile con tutte le linee.

L’intervento di Luca Carollo, business developement manager di CLEVERTECH, ha avuto invece come focus la flessibilità nella gestione dei dati di linea. Attualmente è essenziale nell’industria la gestione del dato, che va monitorato, raccolto e analizzato. Questa importantissima attività consente di massimizzare l’efficienza del processo e migliorarne le performance, consentendo la diretta organizzazione della produzione partendo dal sistema gestionale in uso dal produttore, passando alla produzione fino ad arrivare al monitoraggio del prodotto finito a magazzino.

L’azienda sarà quindi in grado di mantenere e gestire una produzione sempre più efficiente e flessibile, allineandosi alle necessità di un mercato che a livello globale esige una customizzazione verticale, in linea con la richiesta del mondo consumer.

Ha chiuso quindi la tavola rotonda Michele Bellangero, sales director di TOSA che ha evidenziato come anche la logistica reclami una gestione flessibile. Grazie alle macchine avvolgitrici Tosa di ultima generazione non esiste un vero e proprio cambio formato, la macchina infatti non si ferma, rilevando autonomamente, grazie alla presenza di sensori “intelligenti”, che la sagoma è cambiata e governa quindi in totale autonomia il cambio automatico.

L’operatore durante il collaudo della macchina seleziona le diverse ricette di confezionamento per le varie referenze e a seconda della referenza, seleziona un ciclo di avvolgimento.

La macchina viene quindi settata in anticipo e poi in autonomia riconosce il prodotto, evitando alcun tipo di fermo macchina o intervento dell’operatore. Questo è quello che viene definito Smart Wrapping: la ricetta di avvolgimento più adatta a seconda del prodotto.

Questa è stata quindi in sintesi la carrellata di esempi e di case study che nel corso dell’evento, ha dato modo ad un pubblico ampio e diversificato di rendersi conto di quali e quante applicazioni possono ai loro processi flessibilità, migliorando la qualità del proprio processo e del proprio prodotto.

Le aziende dello Smart Packaging Hub saranno presenti alle prossime manifestazioni dedicate al mondo delle tecnologie per l’industria alimentare, l’ANUGA Foodtec a Colonia e il CIBUSTEC Forum a Parma di cui il gruppo è partner, nel corso delle quali il visitatore potrà confrontarsi personalmente con ciascuna delle aziende e scoprire con loro la soluzione più adatta per la propria produzione.

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