A gennaio 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno individuato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo, classificato in seguito ufficialmente con il nome di SARS-CoV-2; l’affezione respiratoria da esso provocata è stata chiamata COVID-19. Tra gennaio e febbraio, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha individuato i primi casi, importati ed autoctoni, di infezione da COVID-19 in Italia.
In questo panorama di emergenza mondiale, si inseriscono le prestazione effettuate dal nostro laboratorio in campo di screening e controllo dell’infezione da COVID-19.
I test disponibili presso il nostro laboratorio inerenti al virus SARS-CoV-2 vengono eseguiti sia su uomo, sia su superfici.
Analisi su uomo.
• Test sierologici qualitativi
Indagano, qualitativamente, la risposta anticorpale che un soggetto ha sviluppato, o meno, nei confronti del virus SARS-CoV-2, rilasciando una risposta del tipo negativo/positivo, per le immunoglobuline IgM e IgG. Il campione viene raccolto attraverso un prelievo di sangue capillare, mediante un pungidito.
• Tamponi “rapidi”
Indagano la presenza di antigeni relativi al virus SARS-CoV-2, su un tampone rinofaringeo. Il principio della tecnica analitica è l’immunocromatografia, che permette di ottenere una risposta di tipo negativo/positivo in relazione all’ assenza/presenza di proteine virali. Rispetto ai tamponi analizzati con metodica molecolare, i tamponi “rapidi” presentano tempi di risposta più brevi e, un altro vantaggio, è legato alla semplicità di esecuzione dell’analisi.
• Tamponi molecolari
Attraverso la tecnica della Reverse transcriptase- Polymerase Chain Reaction (RT-PCR), permettono di indagare la presenza di RNA virale su un campione, costituito da un tampone rinofaringeo. Dotata di elevata sensibilità e specificità, attualmente la RT-PCR si configura come il Gold Standard, tra gli esami disponibili per la ricerca di SARS-CoV-2. Questa tecnica analitica permette di rilevare la presenza anche di minime quantità di materiale genetico, mediante amplificazione dello stesso.
Analisi su superfici.
Il principale veicolo di trasmissione di SARS-CoV-2 è rappresentato dal bioaerosol, identificato come il particolato biologico disperso nell’ambiente e nell’aria. Il bioaerosol, legato a componenti corpuscolari dell’atmosfera o biologiche (polvere, gocce, droplet), si sposta nell’aria diventando veicolo di trasmissione dell’affezione respiratoria COVID-19, sia per via inalatoria, sia per via di contatto con superfici ed oggetti contaminati dalla ricaduta delle particelle in sospensione.
In ambienti outdoor, la ventilazione naturale permette una continua diluizione e dispersione del bioaerosol; al contrario, negli ambienti indoor, la concentrazione di particelle infette risulta maggiore, in quanto l’umidità, la temperatura, la mancanza di radiazioni solari e, infine, le attività umane possono determinare la dispersione delle particelle virali.
La procedura utilizzata per la ricerca di SARS-CoV-2 sulle superfici riguarda la caratterizzazione di ambienti precedentemente sanificati.
Le tipologie di superfici da testare ed il numero di tamponi per caratterizzare una superficie è determinato sulla base delle esigenze del committente.
Per l’esecuzione del prelievo viene utilizzato un tampone sterile, che verrà passato sulla superficie da testare applicando una leggera pressione. Durante il prelievo, il tampone viene ruotato in senso orario ed antiorario, in quattro direzioni differenti (orizzontale, verticale, obliqua da destra verso sinistra e obliqua da sinistra verso destra).
La superfice campionata, ove possibile, deve essere di 25 cm2, pari ad un quadrato di 5 cm per lato.
Nel caso di superfici con dimensione non misurabile (come ad esempio la maniglia di una porta), si provvede al campionamento dell’intera superficie. Finito il campionamento, il tampone viene richiuso avendo cura di non contaminarlo con superfice esterne all’analisi.
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